Discheria ElRocco 0.01

I De La Soul, meglio 2/3 della formazione, in grandissima forma. We Made It ha i petali perfetti della margherita e non ci sarebbe da aggiungere altro ma solo iniziare a ballare.

Le bande municipali scandiscono il tempo del nostro Paese ed ecco quindi che anche la Filarmonica Municipale LaCrisi non si sottrae al suo dovere accompagnandoci in questa ripida discesa alla ricerca di fresco e d'aria.  Tormento e rabbia, sberleffi affidati alla sezione fiati e una vita intossicata che prende vigore grazie ad una chitarra calda ed un colpo in ogni corda. Orgia autentica per scacciar via l'indifferenza.

Se vi chiedete quali sono le band più conosciute e apprezzate all'estero, provate anche a dare un'occhiata ai commenti del nuovo video degli Ufomammut. Per il lancio imminente delle cronache di Oro, opera in due capitoli  Opus Primum e Opus Alter, ecco la versione video fatta dalla Malleus Rock Art Labs di Empireum primo estratto dell'eopea. Detto questo non è che io impazzisca per gli Ufomammut ma sempre meglio loro all'estero che Monti in Cina.

Sono tornati  in un esclusivo vinile bianco!! Scozzesi come i paparini B&S e così anni 60 come tanti altri a Glasgow.  Never Thought I'd See The Day è una perfetta giornata pop, una giornata illuminata dal sole, una giornata che ti stampa un sorriso in faccia.

Effi  è un astronauta decollato dall'austria e senza nessuna intenzione di atterrare. Astronaut è un piccolo volo pindarico nell'indiepop coloratissimo ed autarchico. Gioia melodica incontenibile, anima soul ma con tutta l'impertinenza dei curiosi  e dei veri  ciarlatani del lofi. Canzoni d'amore e sull'amore ma senza prendersi troppo sul serio. Forse.

<a href="http://zoologyrecords.bandcamp.com/album/fortune">Fortune by Glass Eyes</a> Glass Eye è olandese e suona il basso quello vero. Poi si chiude in cameretta e ci dà sotto con il computer fino a raggiungere il suono desiderato: Glofi spaziale, algido e pure un po' tamarro ma senza sgualcire.

Io mica mi ricordo se anche prima di Teen Dream c'era già il culto dei Beach House, però posso dirvi che Bloom è un altro bel disco ma fortunatamente gira con l'asse leggermente spostato. Stesse atmosfere, musica pop eterea, tastiere che piovono e voce che evapora ma Bloom è iperlavorato, con gli angoli smussati e non puzza più di cameretta con il letto sfatto a fianco. Insomma niente singoloni cuciti bene assieme ma proprio un bel viaggio onirico, denso, lungo e in prima classe.

Dove è finita la tipica epica da loser col pugno chiuso che ci ha accompagnati fino a qua? I nuovi alfieri dei testi declamati si rifugiano in un disco dall'atmosfera smarrita, quasi spaurita a tratti, e decisamente più riflessiva rispetto a prima. A ben guardare gli ingredienti sono poi gli stessi, il privato che si fonde con la politica e viceversa, ma manca appunto l'EPICA GRATTUGGIATA. Musica prosciugata con le code lunghissime delle canzoni perfette a suggellare le riflessioni e a far decantare l'amarezza e sguardo saldo verso un minimalismo elettronico di grande fattura con le consuete aperture allo shoegaze. Manca quella la scintilla incendiaria e quindi per la prima volta si avverte un certo scollamento nella simbiosi tra musica e narrazione. [via jame5cook ]

Gli Shins non lasciano nulla al caso, agiscono con precisione matematica, una macchina automatica del talking about the love. Port Of Morrow è un perfetto esempio di questa dinamica all'insegna dello spessore melodico, un disco sulla pace e sulla quiete, su donne che scappano lasciando da soli uomini onesti tipo i pooh ma senza la loro pesantezza cosmica. Musicalmente siamo nell' indiepop puro ma è l'arrangiamento che non convince sempre, specie quando ci sono quelle cazzo di trombe, e anche se non possiamo parlare di incosciente svolta elettronica apprezziamo comunque il mestiere dietro alcune soluzioni, mestiere che non uccide e mortifica l'impeto degli Shins ma che finisce per imbrigliarlo spesso.

Un'orgia di matrice australiana. Non saprei come descrivere meglio un epopea  musicale durata la bellezza di 7 anni per 68 pezzi in 5 dischi. Tutte le informazioni sono al sito . Buon Divertimento

A me quello che colpisce, e quando dico colpisce immaginatevi una pallonata in faccia, è la dolcezza che sprigiona la musica di questa ex Vivian Girl. Sees the Light è pop anzi è proprio musica da cameretta con la finestra aperta per far entrare la brezza primaverile così da scalciar via una vena malinconica d'amore. Placida o adrenalica ma sempre travolgente con le chitarre attorcigliate alle melodie. 

<a href="http://maldido.bandcamp.com/album/margherita-ep">margherita EP by màldido</a> Un progetto artistico ben curato e che risplende per freschezza compositiva. Canzoni per leccarsi le ferite d'amore, con le corde slabbrate il giusto e impreziosite da una tromba, mantra d'amore disarticolati e una sottile vena polemica/incazzata. Cantautorato frastornato e gioiosamente pop.

Primo singolo dal fortunatissimo disco Visions. Lei è Grimes un piccolo adorabile  folletto del pop.

&lt;p&gt;&amp;amp;amp;lt;a href="http://dreamtrucks.bandcamp.com/album/dream-trucks-ep"&amp;amp;amp;gt;DREAM TRUCKS EP by DREAM TRUCKS&amp;amp;amp;lt;/a&amp;amp;amp;gt;&lt;/p&gt; Piccolo esperimento sonoro dai tratti noise. Elettronica slabbrata, disturbata in  free download

Una curiosa e azzeccata estetica disco caratterizza Mia Pharaoh, un disco che fin dal calembour del titolo vuole sottolineare un punto di riferimento estetico rivisto in chiave giovanile e gioviale o forse semplicemente malata (chi può dirlo? siamo troppo vecchi per saperlo con sicurezza). Si ride e ci si diverte con i synth che lavorano a manetta ma è presente anche la vena psychclubbing (mia invenzione) che in realtà fa la vera differenza in questo progetto creando una specie vortice che ti risucchia fino alla fine del disco e tutto questo in pezzi che stanno in piedi  grazie a solide basi pop ben nascoste.

Tennis - Origins (OFFICIAL VIDEO) from RichsLaw on Vimeo . Perdersi  Young And Old sarebbe un vero peccato nonostante non aggiunga poi molto alla, esigua, discografia dei Tennis. Musica deliziosa dalle melodie volutamente retrò ma senza particolari forzature. Un piccolo trip zuccherino che trastulla l'ascoltatore dalla prima all'ultima traccia. La novità, perchè c'è una novità, sono i toni leggermente più duri, con qualche spigolo in più, ma niente che possa nuocere all'ascolto. 

Singoletto in free download per chiudere in bellezza la settimana. Questi sono dei frikkettoni di Lisboa con della musica bella languida che s'insinua nella corteccia cerebrale. <a href="http://tropicaltobacco.bandcamp.com/album/aboriginal">aboriginal by Tropical Tobacco</a>

I Craft Spells prendono qualcosa dagli anni 80, giudicate voi se questo qualcosa è buono oppure no, e ci ricamano canzoni dalle melodie struggenti e coi synth piantati in faccia e uhna vena nostalgica e di rimorsi nei testi.

La magia dei Bear in Heaven arriva al numero boh disco senza mostrare evidenti smagliature però.....in realtà non è un vero però, siamo sempre al cospetto di musica Rock che balla libera sulla sfattanza dei synth, ma puntacazzismo di chi scrive. Temo di vederli soffrire in un angolo con l'etichetta di "Grateful Dead della loro generazione" e poi alcune sonorità dark non mi entusiasmano. Insomma me lo aspettavo diverso  I Love You, It’s Cool ma è pur sempre un bel disco

Bungalow62 - Brown Focus from Massimiliano Bartolini on Vimeo . Mad, Bad, Dead è il frutto di un lavoro parsimonioso e generoso, artigianale nel senso più pieno, un distillato di emozioni con i dettagli curati in maniera certosina. Bungalow62 si è preoccupato di architettare atmosfere folk caratterizzate da un lirismo delicato, con i rimbalzi piacevoli di melodie e i sussulti di tensione. Un disco dalla cadenza ipnotica e dalla gentile attitudine rock resa qui per sottrazione. Mad, Bad, Dead procura la stessa sensazione di  come quando ci si stiracchia dopo un lungo inverno e non a caso è in uscita il 20 Marzo.

Punkettone melodico come los i faceva una volta. Quello di cui abbiamo ancora bisogno

<a href="http://biographysounds.bandcamp.com/album/boom-period">boom.period by Biography</a> Caotico, disordinato e confusionario come le stanzette dei film americani con i cartelli minacciosi alla porta e dove evidentemente la mamma non picchiava mai. boom.period è lofi ed è anche incazzato il giusto ma sempre giocato con la melodia. Michigan non è uno stato, è un cassetto della vostra cameretta!! 

Tipo "I guerrieri della notte" ma più melodici. Direttamente dal loro primo disco " Strike Hard ,Young Diamond " un grande singolo per i Wildilife

Ascoltare Break It Yourself è come guadare un fiume con l'acqua limpida che ti arriva alle caviglie, la musica proviene da lande desolate e spazi lontani brulicanti vita ed emozioni. Andrew Bird  è un menestrello che mette in musica la desolazione di "chi torna a casa con le tasche piene di tristezza", sputandola fuori con una propria concezione di folk sbilenco. Musica melodica con punte stranianti di lirismo strabiliante, una vena pop pastello e sussulti di violini che mettono la firma su tutti i pezzi.

Hip Hop deviante, mutante e ibrido (nel senso che non fa figli). Uochi Toki è un'esperienza musicale, un viaggio allucinante sulle onde lunghe delle metriche e sul minimalismo pulsante del beat. Un'estetica integralista hardcore costruita usando i mattoncini lego perchè play in italiano si traduce anche con giocare. 

Arriva la primavera e Point Of Go è un perfetto memorandum in chiave synthpop della tempesta ormonale che si  abbatterà sulla terra. Jonqui però è cambiato radicalmente e la grammatica non è più quella di una volta e a dirla tutta non ci sembra nemmeno in grandissima forma. Point Of Go è un treno che scorre torppo dirtto per i suoi binari,  con poche divagazioni e ancor meno guizzi. Peccato

Shawn Rosenblatt ama viaggiare e ama suonare e così unisce le due passioni in questo concept album, idea non nuova, che rappresenta una traversata musicale degli states con una canzone = città. Non so se avete capito ma la titletracks  è abbastanza esplicativa. Musicalmente parlando è folk avvolto da possenti nuvole del pop, con il nostro che scrive ottime melodie e intona un canto d'amore alle città visitate.