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Visualizzazione dei post da marzo, 2004

"perché con quel che...

"perché con quel che costano i dischi oggi si compra solo l'essenziale " A scaricarlo in effetti siamo in alto mare.

@ Monsoon - Preston ...

@ Monsoon - Preston School of Industry Pavement. Così ci togliamo il pensiero.Wilco e Minus5. Così non scazziamo strada. Il lavoro di Scott Kannberg appartiene con gran merito alla nuova scena country, quella che flirta col pop e il vecchio indierock, in tendenza ultimamente. Stilisticamente chitarra ben in evidenza, ordinato e omogeneo per i 38 minuti del disco.La chitarra tiene la scena, spesso si dà ad assoli febbricitanti accompagnati dai coretti papapapa . Questi, il cantato e i riff sono il suo marchio di fabbrica. L'arrangiamento è però classico, niente lofi, niente concessioni se non in qualche deragliamento in chiusura di qualche pezzo. Il risultato è validissimo, il disco esteticamente è solare e languido ( unica eccezione l'acida "get your crayons up") con cambiamento di ritmo all'interno delle stesse canzoni ma senza arrivare alla catarsi o alla furia. Liriche sue. Si sente che l'ha fatto lui ma il coinvolgimento dei Wilco e compagnia è evidente,

@ Muscoli e Dei - Ma...

@ Muscoli e Dei - Marta Sui Tubi Duo di chitarre e voce, non nudi ma precisamente crudi. Punto di riferimento non tanto lo storico cantautorato italiano ma piuttosto il punk, inteso per lo più come urgenza, con un debito verso la cultura busker. Non nudi perchè gli arrangiamenti e l'utilizzo di altri strumenti (pc), nonchè un lavoro di editing finale, sono presenti. Non esattamente punk, perchè le forme sono riconoscibili sia nel folk ("il giorno del mio compleanno"), sia nel rock ( ballad in particolare es. "Vecchi Difetti").Appunto crudi in voce e chitarre. Il cantato non eccelle in niente di particolare ma ha la sua forza proprio nell'essere comune e sgraziato . Le canzoni appartengono principalmente a 2 tipologie: l'incazzata e la scazzata ( quest'ultima di solito è la più lenta) e questo è un limite ma l'incazzata vale il disco. I testi sono a flusso (lo strimme, anche se ofcounsciesness non c'è), un occhio al nonsense, costruiti a fil

@ Milk Man - Deerhoo...

@ Milk Man - Deerhoof Da San Francisco con la chitarra/tastiere/batteria e soprattutto la voce japanese della bassista. Avanguardia, etc etc. Il loro confiltto estetico mi ha subito conquistato. Suono algido, con sferzate noyse, inserti cacofonici, rigorosamente essenziale ma coinvolgenti. Spazi delineati, il suonare minimale e disordinato con chitarra sprangata, basso slappato, plin plon della tastiera, voce a filastrocca . Costruzione utilizzando i minimi termini, frammentaria ma funzionante nell'insieme in un perfetto equilibrio. Le canzoni sono scomposte : rompere l'orizzontalità. Deviare con molta attenzione al ritmo e ai silenzi. Ma con un occhio di riguardo sempre alla fruibilità, mai logorroici, mai piegati su loro stessi, semplicemente pop. Sotto tortura ma pop. La chiave era nella copertina: il disegno con un uomo mascherato seviziato da banane e fragola fino a sanguinare. La citazione di strawberry fields in "new sneaker", pezzo di solo organo, voce e flau

@ The Soul Session -...

@ The Soul Session - Joss Stone Joss Stone ha confezionato un bellissimo album di cover, cioè gliele hanno cucite addosso. Questo è fisiologico e ricorrente nel Soul. Non dimenticatelo mai se continuerete a leggere. La Voce merita, così tutto è in funzione dell'ugola. Te la sbatte là davanti alle orecchie ed è un bello sbattere. C'è una verità inconfutabile nel Calcio, e quindi nel Soul, tramandata fin dalla notte dei Tempi: "un centometrista deve arrivare più velocemente possibile alla linea ed ha finito, ElRocco deve correre più velocemente che può verso il pallone e poi deve iniziare a giocare". Allora è la voce e il niente attorno? Non proprio. C'è una verità inconfutabile nel Calcio, e quindi nel Soul, tramandata fin dalla notte dei tempi: "giocare su un uomo solo porta a una sola soluzione, meno soluzioni hai e più sei prevedibile". L' ottima squadra è tutta al suo servizo, troppo ordinata e sacrificata ed è un limite nonostante la breve durata

@ Me First - The Ele...

@ Me First - The Elected Il gruppo è il side project di Black Sennet (chitarrista di quello che chiamano alt.country, mi devo fidare) con l'aiuto di membri sparsi della famiglia Saddle Creek (Bright Eyes, Azure Ray) e Tamborello (un uomo, un side project). Il sapore base è il country, fatto di voce e chitarra, per melancoliche canzoni pop. Il confezionamento è chiaro: il chitarrista ha innestato alcune peculiarità degli ospiti sulle sue caratteristiche. Queste sono la bella voce, intonata e sussurrata secondo i canoni del folksinger e con il pieno di spleen (tutti i pezzi parlano di storie d'ammore lontane etcetc) e la chitarra che disegna il tessuto sonoro con facili melodie languide che corrono indissolubili al cantato. I particolari aggiunti rendono meno prevedibile il disco. La chitarra ha delle preponderanti derive slide (ricordando l'ultimo degli Yo La Tengo) e non disdegna qualche assolo, viene aggiunto qualche altro elemento come trombe ( "a time for emily"