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Visualizzazione dei post da dicembre, 2003

Buon Natale... quals...

Buon Natale... qualsiasi cosa voglia dire. Io, autoproduttore e riclatore di regali, nemico giurato di questo vile sfruttatore di elfi, seviziatore di renne, pericoloso istigatore di pargoli innocenti/intrinsecamente di sinistra (Claudio Bisio) al consumismo sfrenato acritico e non ecosostenibile che si è fatto rifare l'immagine dai pubblicitari della KoKa Kola; Io educato fin dalla tenera età  che quello buono con la barba è un altro, Io deriso dai coetanei per l'insana passione al presepio di mio padre, Io dicevo faccio gli auguri a tutti e scappo a rifocillarmi di Zeppole regalandovi queste 3 canzoni sullo slancio natalizio: - Merry Christmas (I don't want to fight tonight) - The Ramones - A Fairytale of New York  - The Pogues featuring Kristy MacColl - L'uccisione di Babbo Natale - Francesco De Gregori

@ Let It Be... Naked...

@ Let It Be... Naked - The Beatles**** Io sono un marito della loro musica*, però abbastanza recente (Stones come tutti i ragazzini viziati, poi ho capito ed ho fatto autocritica sincera), così avrei voluto raccogliere anche le impressioni da Ex**. Ex era con loro fin dal primo momento e mi avrebbe confermato tutto, senza digitare, che questi sono bootleg ripuliti, manco inediti. Se volete divertirvi sulle usenet c'è tutto, comparazioni minuto per minuto, accordo su accordo, date etcc. Io, coraggiosamente, mi sento di dire che sono contento che dentro ci abbiano messo "Don't let me down", che l'ordine non è lo stesso anche perchè ne mancano 2 e che suona come Let It Be senza Spector (Ex annuirebbe con la testa). Cos' era Let It Be? una raccolta di canzoni da studio che Lennon/ Harrison affidarono a Spector perchè ne avevano per i coglioni dei Beatles***( Ex non la pensava così e mi rimproverava maternamente). Cos'è Let It Be Naked ? Una raccolta di canzoni

L'arte del rigore e ...

L'arte del rigore e la Picardia. Io so come è successo. Nei campi da calcio e nei campetti, ovvero il distillato di calcio puro per antonomasia, succede da una vita. Prendi il pallone lo piazzi sul dischetto ruotandolo su se stesso e lanci la prima occhiata al portiere. Durante la rincorsa fai il primo errore: cerchi di vedere dove si butterà il portiere, naturalmente a lui è stato insegnato di non muoversi fino all'ultimo. All' ultimo momento utile per il calcio ancora non hai deciso e succede il cortocircuito irreversibile testa/piede: sei soggettivamente convinto che basta guardare intensamente dove vuoi tirare affinchè il pallone si diriga automaticamente verso quella direzione. Naturalmente l' input al piede è sbagliato e tardivo e tu ti condanni all' atto + infamante per un calciatore: "La Zappata". Roba da n-giri di campo /1 ora di muretto o da costringerti a rintanarti a giocare al commodore64 per una settimana intera. La Picardia è una componente

@ Today Is The Day -...

@ Today Is The Day - Yo La Tengo Cd-single di 5 canzoni o meglio, un breve excursus nel suono della band. "Today is the day" viene ripresa da Summer Sun ma, al languore della versione originale con slide guitar, viene innestato tutta la febbricitante elettricità del suono marchio di fabbrica YLT in una sorta di autocoverizzazione (siamo esattamente nel periodo in cui cercavamo di salvare la casa di Tony Orlando). I 2 pezzi successivi sono delle outtake di Summer Sun che avrebbero stonato nell' atmosfera soffusa e dimessa di quell' album: tempi frenetici per "style of the times" su un muro di feedback con finale trascinante da invito al pogo e "outsmartener", pezzo + scuro, con solidi intrecci di chitarre e un corno, strumento indie per antonomasia, che svetta nella mischia mentre Ira e Georgia si danno il cambio al microfono. In mezzo però arriva la decisa virata nei suoni con "needle of death": voce di Georgia + chitarra acustica pizzica

@ Room on Fire - The...

@ Room on Fire - The Strokes L'idea è subito balzata in mente quando si è appresa la notizia che il produttore di Is This It? aveva ripreso le redini del suono a scapito di Nigel Godrich (Radiohead/Beck)  ingaggiato in precedenza e lasciato partire per incompatibilità di vedute. L'ascolto conferma la premessa: un disco godibilissimo pieno di singoli,   niuiorchese nei suoni e nell'attitudine che vi farà muovere  i piedi e la testa esattamente  come il precedente ( la prova di test l'abbiamo fatta chiusi in garage tra le buatte di pummarola). Peccato invece per i testi e le tematiche dove prende troppo spesso vita una sorta di romantic loser in polaroid a tratti stucchevole. Effettivamente questa attitudine al gioco (play) ricorda molto i Ramones ma sarebbe ingiusto per i fratellini di Puertorico. Non perdete però l'occasione di avere l'intera discografia degli Strokes in un solo cd-r 74 , ne vale veramente  la pena.

@ Worldwide Undergro...

@ Worldwide Underground - Erykah Badu Nel terzo disco, Erykah Badu "just wanted to groove, and groove for a long time" e infatti W.U. ha una struttura a spirale per 8 pezzi + intro e outro. Il suono delle prime canzoni è costruito su vocalizzi/virtuosismi che scivolano nello scat, sopra un pulsare di percussioni ossessivo a braccetto con un giro di basso ipnotico ( ascoltare i 10 minuti di "i want you"). Per ottenere questo in "bump it" utilizza le Zap Mama e Kharon Wheeler (?) come vere e proprie sample viventi. I pezzi in successione sono legati tra loro, il beat/groove finale viene smorzato, ricondotto all'unità per poi rinascere nel pezzo successivo (bump it - back in the day - I want you). Nella parte centrale il suono si fa + corposo: "woo" è una jam funkeggiante tra gli scratch, campanacci e i battimani mentre Erykah canta "we jam all night long". In "the grind" arriva l'alterego nel rappato di Dead Prez su una