Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2004
### Esco ### ElRocco has left the building  " Agosto, mi avvantaggio nel tempo che manca ad un altro inverno, voglio un cambio che sia radicale, nato dall'interno " Come la marcatura ad uomo nell'area di rigore o la scontata tracklist di dinosauri rock fuori tempo massimo in turnè, arriva agosto. e io torno sul luogo del delitto. Tana delle Tigri e Làdovesicampadaria. Ucciderò l'estate. a mani nude. indossando t-shirts di gruppi rock e stoppando palloni al volo. Se pensate che quel tizio laggiù con il suo essere di frontiera, di verde frontiera, possa essere io e avete buoni motivi per pensarlo, non esitate. solo Rocco. mi raccomando. sono un timido con una identità segreta. vi avverto. evitate blogger. non mi giro nemmeno. a volte capita che non sempre chi risponde al nome di Rocco sia io. non è che faccia finta di non conoscervi o che me la tiro. semplicemente potrei non essere io. ma se sono io poi il chinotto ve lo offro, s'intende El Rocco vi augura Buona
@ Canzonissime - Statuto Ho scelto questo solo perchè mi da da parlare ma in verità è uscita la raccolta e ballarli dal vivo dovrebbe essere un dovere morale per tutti, altrimenti cazzi vostri. L'esperienza da live è uno dei miei ricordi di gioventù migliori (paccotaglia tardoadolescenziale disponibile per scrittori seriali in cambio di compenso forfettario, contiene diversi spunti erotici riclabili anche dal punto di vista di giovani scrittrici femmine che tanto va per la maggiore di sti tempi). Canzonissime fu l'ultimo disco italiano prima di una legislazione Siae che vietava l'omonimia con pezzi precedentemente registrati. Credo che valga anche adesso ma questo fu sicuro l'ultimo disco che ne aprofittò (sublime l'operaia "pugni chiusi"). Conteneva solo tu, pugni chiusi, con te, pensiero stupendo, una donna per amico, liberi liberi, il cielo in una stanza, la mia banda suona il rock. La cosa in effetti è ridicola ma la Siae poi ha dimostrato di sapersi
@ Together We're Heavy - The Polyphonic Spree Vere e proprie suite pop sinfoniche dal sapore squisitamente melodico che viaggiano costruite su una vera e propria orchestra in direzione psichedelica (facciamo Mercury Rev). Sono praticamente due squadre di calcio con una sezione di 10 membri al coro, una suadente presenza di archi, fiati, effetti elettonici che fanno capolino qua e là e un due di tutto (basso, batteria e chitarre abbastanza in evidenza). C'è un chiaro debito verso il gospel (sono di Dallas) nella costruzione delle canzoni fatte tutte con intro/climax, melodia a manetta, cori, muri del suono (altra influenza è la california), ascese al cielo che diventano finali musicali catartici da alltogether per nulla caotici. A dir la verità il continuo senso di ascesi dato dal ritmo sempre in crescendo e dai cori angelici finisce per cristallizzare il disco alla lunga. Inoltre troppo predominante è la Voce del predicatore freakkettone, un tripudio di love/god/fratellanza uni
@ The Captain is Dead, Let the Drum Corpse Dance! - Minus Story Il titolo, il minutaggio (38'/8) e la copertina rendono le coordinate. Pop lirico nel cantato e nelle atmosfere, una predilizione per la costruzione di melodie, coretti, muri del suono (" won't be fooled again "), chitarrine straziate ("joyless,joyless") , ballad spaziali (" you were on my side "), sperimentalismo noyse (" you are my air ") e tastiere/carrion. Filone pop psichedelico, liriche all'altezza, seguendo il solco di yoshimi. Si fanno scaricare qua .
@ H.S.L. - Assalti Frontali Musicalmente è una vera è propia involuzione, prevedibile e innocuo, coi Brutopop flosci, in posizione marginale e con la produzione di uno dei Negu Gorriak che la si nota solo per un episodio patchanka di 1,30 (" presto, presto ") e per alcune soluzioni che ricordano alcune strade intraprese dai Casino Royale tempo addietro (" h.s.l ." e " no religione ") ma di molto molto più stanche. Sorprende che i Brutopop, veri artefici del suono del capolavoro, si perdano letteralmente nel disco, piatti, senza quell'impatto sonoro e melodico che li aveva caratterizzati anche nei lavori in solitario ( la teoria del frigo vuoto ). A questo si aggiunga un Militant A che risulta oramai sclerotizzato nel rappato, con tanto di reducismo (sic!) e slogan accompagnato da un Lou X (quello dell'anthem " fotti la pula ", sic) che infarcisce qualche passaggio. Non mi va di dilungarmi a proposito dei temi visto che è un disco e non u