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Visualizzazione dei post da settembre, 2004
@ Universal Audio - Delgados Se si segue l'intera discografia dei Delgados non si può non riconoscere alla band di essersi sempre mossa, mantenendo intatte le prerogative melodiche. Rispetto ad Hate , oltre all'assenza del tocco di Dave Fridman, c'è stato un maggior ripiegamento verso il pop e un timido approccio elettronico in alcuni passaggi. Tecnicamente non mancano le orchestrazioni che hanno fatto la fortuna di Hate solo che stavolta il gioco si snoda per vie più dirette. Il muro del suono e gli arrangiamenti sono meno complessi, il raccordo è spesso affidato a qualche beat e ci si sposta sempre verso i finali a crescendo il tutto in una produzione che ha puntato tutto sull'immediatezza del suono. Il dipanarsi delle canzoni è un continuo di chitarre e ritornelli in un gioco di gancio/coretto/assolo ("everybody comedown" su tutte) ed esplosioni melodiche ma sorprende la capacità di aver raccordato il tutto come vere e propie suite suonate da una rock ban
@ A Night at the Hip Hopera - The Kleptones La peculiarità del collettivo b*poppers Kleptones in questo disco è nella perfetta sintesi di plagiarismo militante e gusto estetico hip hop. A Night at the Hip Hopera è un mirabile esempio di come le strade del bpop/hiphop/plagiarismo riescano a incontrarsi in un disco perfettamente compiuto riuscendo a superare la cristallizzazione oramai imperante nel genere. Il lavoro è tutto sui samples, nessuna parte è originale o suonata , saccheggiati a man bassa dal capolavoro A Night at the Opera per i suoni e dalle icone Hip Hop per le liriche. Dal punto di vista musicale l'operazione finisce per avere ovviamente un debito verso la scuola di mezzo , anche se trattandosi di bpop non mancano le incursioni sui generis ( belinda caroline - heaven is a place on earth su tutti). Tra le voci NWA, P.E., Eminem y Kelis e ovviamente James Brown sottoforma di grammatica base dell'hiphop. Il disco scorre e nessun passaggio risulta forzato, a differ
@ Let's Bottle Bohemia - The Thrills La strada percorsa in questo giro presenta l' innesto di validi arrangiamenti orchestrali (archi), si sposta leggermente nell'asse temporale con inserti disco e, prerogativa vincente, alza il ritmo. La formula prevede sempre un uso massiccio di melodia facile, coretti, ritornelli e voce suadente del leader ma risulta essere più poderoso del precedente nonostante l'uso dell'orchestra. La scrittura, volutamente a sto punto, risente dell'inflazionatissimo Love che compare declinato in tutta la sua originalità espressiva adolescenziale. Fortunatamente sono stati evitati i lirismi grazie allle linee melodiche sempre splendide. C'è ancora il banjo, iamm' uagliù, ma prevale l'orchestra stavolta. Ottima la scelta di far stare il tutto in 40 minuti scarsi e di mettere in un titolo la parola "irish" alla cazzo per ingraziarsi il mercato statunitense. Nota - Diventa anche te Alan McGee da circolo Arci!! Utilizza
@ A Ghost Is Born - Wilco L'alchimia del disco è tutta nel rapporto che si è creato tra O'Rourke e Tweedy. Sebbene il ruolo del produttore sia qua minore (se si quantificasse a metri) rispetto a YHF, è innegabile che nella scrittura delle trame, o meglio nei passaggi delle canzoni, ci sia un debito verso il noyse/destrutturazione (mentre compare pochissima elettronica dopo YHF e sopratutto i Loose Fur ). A Ghost is Born è un disco pieno di canzoni dove prevalgono i toni delicati, la melanconia e soprattutto le bellissime linee melodiche. La costante è emotiva, con la voce di Tweedy, dolente, flebile, per testi " esistenzialisti, tristi " ben legati ai suoni con un cantato sofferto. Emotività manifestata nelle formule in crescendo (inizi di piano/voce-riff di entrata della chitarra-finale) a manifestrare una catarsi/spiraglio. Una costante rottura dei piani con inserimenti della chitarra (una sola canzone a specchio intro di chitarra e piano che rompe), un numero altis
" O Tarantella O Mazzate" La differenza è nell'organizzazione dell'evento estivo. I 3trè e altre glorie della comicità italica : amministrazione di destra. Jazz Festival, Sotto le stelle del Jazz, ##### in Jazz : i compagni del centrosinistra. Pippo Franco, cazzi loro, se lo meritano. A me premeva il Jazz.. Due coglioni di "fusion mediterranea". A Pagamento."L'avete fatta diventare la musica classica dei neri", "Miles Davis le ulitime cose le ha fatte con un rapper!!","Ron Carter suonava con i A Tribe Called Quest", "Elettricità o restaurazione","Non ci si eleva con l'elitarismo" fino all'evergreen "ma che cazzo pure i soldi, mio Nonno che ciavevalostessonomemio è emigrato da qua........". Niente. Poi............ Insurrezione Popolare. Cioè si è alzato minaccioso da dietro la piazza transennata L'Uomo Nuovo della Sinistra Italiana: Il Compagno ##### che ha inveito al grido "O T