@ Stubborn Kind Of Fellow - Marvin Gaye


Siamo nel 62, nella città dei motori. Marvin aggiunge una "e" al suo cognome e si prepara per il 4° singolo. Dietro c'è "Hitch Hike" un pezzo dance per gli standard dell'epoca. Aveva iniziato come batterista per Smokey Robinson, era un turnista (garantiva Bo Diddley) che aveva lavorato per molti, persino per L'Ottava Meraviglia, un pischello di nome Stevie. Alla Motown ne capivano, serviva una Hit. Un testardo spasimante, target perfetto per i consumatori di musica: i teenager. Lascia stare che la cantava un negro, funzionò. Serviva una corista per il pezzo, preserò una segretaria che si scoprì cantante di successo: Martha Reeves. Le fecero cantare i backing vocals: roBBa seria da queste parti. Funzionò anche quello e da lì nacquero "Martha and the Vandellas" che un anno dopo ripresero il tema di 'sto 45 giri e ne fecero un altra canzone (non si butta niente). Furono tra le capostipiti dei gruppi vocals femminili: Supremes, Marvellets.......spice girls (non è una battuta). Servivano anche musicisti validi e arrivarono i Funk Brothers, I suonatori nell'ombra. Se li cercate nelle copertine non li trovate. Mica per motivi strani, semplicemente non si usava. Una media di 3 canzoni al giorno, dalle 9 fino al pomeriggio, 3 ore a sessione , paga a cottimo (per ogni canzone), compagni di strada anche per "What's Goin On" e "Let's Get It On". Erano un collettivo aperto, non parlatemi di gregari alla gattuso/materazzi o lodetti/bonini, questi sono i Depositari del Suono Motown. Tra gli autori del pezzo c'è Mickey Stevenson, talent scout alla Borea, grande scrittore/musicista, una delle menti della Tamla Motown: casa discografica con mentalità imprenditoriale arrivata a produrre persino trasmissioini televisive. Cantava Marvin Gaye. Prima Eterno Innamorato (Ain't no mountain) poi Soulman della consapevolezza (What's goin on) e Grande Voce a cui Ed Townsend cucì su misura Let's get it on, uno dei pezzi a + alto contenuto erotico. Fu Gaye che portò la Consciousness alla Motown, spingendola ad una svolta artistica-produttiva minacciando di stracciare il contratto se non gli avessero pubblicato "What's goin on" punto di svolta del Soul. Alla Motown ne capivano e da allora lasciarono agli artisti maggior libertà: Stevie Wonder si vide libero di plasmare il suo "Talking Book" e soprattutto il capolavoro "Innervisions". Stubborn Kind Of Fellow è solo una tra le preferite ma è un pretesto, un 45 giri di 2 minuti e 45 solo per dire che per noi la Tamla Motown è come il Brasile di Garrincha e Pelè.

Commenti

anonimo ha detto…
la storia della musica by elrocco. saluti.
Nihil82 ha detto…
Si parla sempre molto bene della Tamla Motown (giustamente), ma purtroppo vedo ancora in giro indie-rockers che non riescono ad apprezzarla!

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