@ Stanza 218 - El Mu...
@ Stanza 218 - El Muniria
Nuova reincarnazione di Clementi. Come tutti i suoi progetti il peso specifico del lavoro poggia sostanzialmente sulle liriche e sulle atmosfere musicali. Atmosfere perchè il discorso propriamente musicale è ridotto ai minimi termini non solo come strumentazione o approccio, ma proprio come valore a sè. Minimale, soffuso e sempre dietro con la novità della venatura elettronica. Destrutturazione, riduzione ai minimi termini che sfociano troppo in tappezzeria. La lista di guest stars non è mai un buon segno. Emidio (anche se siamo colleghi e ci stimiamo preferisco mantenere un distacco nel parlarne) decanta, molto spoken ma senza la solennità/alterità di un tempo. L'unica vera novità del suo personale approccio al canto. Un aria da "Straniero", da paranoia anfetaminica che non decolla. Anzi, mi provoca un senso di irritazione. Mi aspetto da un momento all'altro che Mimì inizi una superscazzolasprematurata in Tognazzi-Style per dare un senso al mio ascolto, mi aspetto un coro bulgaro, delle zampogne elettriche, un peto. Un qualcosa che porti un soffio di vita (retorico? lasciamo stare va) a questo disco incompiuto.
Te dici: ce l'hai con lui perchè sei tifoso del Boxer. E io ti rispondo: No. Quella diatriba vedeva il Boxer perdere nettamente con colui che in gioventù oscillava "tra i chitarristi e i tossici". La questione (stupida in se perchè c'è sempre chi viene prima ma molto frequente nel nostro ambiente) solo da un punto di vista cronologico dà ragione a Fiumani. I Massimo Volume furono i primi a intraprendere nettamente quella strada identificabile non solo per il cantato. Si crearono, nel mio sottobosco di allora, delle vere e proprie legioni di epigoni di Clementi, ho assistito a concerti in serie di artisti ComeIMassimoVolume ( fino ai casi limite e tristemente patetici di "drummachine e leggìo"), il segno inconfutabile che sono stati una grandissima band.
L'Arte è Sampling. Il Sampling è un' Arte. (Maiuscole d'ordinanza) Mi è ricapitato di ascoltare "Since I left you" degli Avalanches. Gli Avalanches furono una delle ultime band, cronologicamente, a far rivivere l'eresia Marxista (Harpo e il pianoforte). Il loro disco contava un numero di sample nell'ordine delle migliaia. Ma la cosa che mi colpì fu lo scarto teorico/pratico con il Cut Up. I sample erano cuciti uno dietro l'altro, un flusso continuo, senza nessuna interruzione evidente nel lavoro di taglia e cuci e sopratutto un disco dove non c'era niente di suonato (nel senso classico) eppure "classico" e compiuto. Con delle Atmosfere pop. Come quando si giocava a fare la gimcana senza mai dover levare i piedi dal pedale. Appartiene, per originalità, alla schiera di capolavori sezione " 3 ft High & Rising".
Compleanni. Tanti auguri a Blob. Mi ricordo Blob quando uscì. Era molto più zozzo. Cioè la TV era molto più zozza (non parlo solo di Colpo Grosso). Mi ricordo dei Cut Up impossibili compresa la sequenza di un parto. E mi ricordo mia Nonna che si fiondò sul televisore per impedire alle criature presenti di assistere a quello che per lei era un Tabù. Lunga Vita a Blob. Oggi nasceva anche mio Nonno. Cioè il Rocco che mi ha preceduto nella linea diretta. Nelle famiglie Patriarcali si porta in giro lo stesso nome generazione dopo generazione, non c'è niente di poetico, la cosa è stata sintetizzata benissimo dai Vanzina nel loro capolavoro "Un Ragazzo e una Ragazza". Jerry Calà dice esplicitamente " Mi chiamo Calogero come mio Nonno. Non aveva un cazzo da darmi in eredità e mi ha lasciato il nome." Il nome Rocco era lì che mi aspettava, in cambio mio padre aveva il miraggio di una cospicua "busta" ( l'equivalente delle tangenti nelle famiglie patriarcali) e la cessazione dei ricatti di mia Nonna. Le donne sono le vere depositarie del potere. La migliore rappresentazione di questo potere è nel film " In the name of the father". Si vede quando il protagonista saluta la famiglia prima di emigrare per il Nord (Londra/Milano) che va dalla Nonna e questa gli infila delle banconote nella mano. Quel gesto, che mi perseguita anche adesso lasciandomi la sensazione di scippare delle vecchiette, appartiene al rito della partenza (che sia una gita, una vacanza, un viaggio di nozze non cambia e Massimo Troisi lo aveva capito bene). Allora te dici: "gli Irlandesi sono i Terroni del Nord Europa?" e qui scatta il capolavoro di Mario Merola nel "L'emigrante". Porto di Nueva York, arriva Merola e soccorre un paesano che annaspa. "Uè e che è succiesso?" domanda e quello risponde "So sti cazz r irlandisi, s'anna mis inda la capa ca lu san patrizio loro e megl r san gennar". Merola minaccioso si scaglia contro di loro e annienta l'Eresia nel nome di San Gennaro. Giudicate voi. Questo è un blob nel mio blog di augurio a Blob e a Rocco (passato, presente e futuro).
RadioElRocco è online. L'unica radio le cui frequenze sono al sicuro dalle interferenze di Radio Maria. L'unica radio che oggi vi propone pezzi di El Muniria, le prove del primato cronologico del boxer, i campioni del giorno della rubrica "l'arte è sampling". L'unica radio che non ha pubblicità, che scompare e riappare, che esaudisce le richieste lasciate via commento, che scompare con il calare delle tenebre (per gli yuppie di ritorno: alle 20 si stacca). L'unica radio dichiaratamente sampdoriana nella triplice figura del suo fondatore, conduttore, pubblico garantito. E se non è una garazia valida questa andatevene affanculo. [Se avete dei Jingle spedite pure]
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