@ Face the Truth - Stephen Malkmus
Alle prese con la richiesta continua degli adepti "A Malkmus, facce Tarzan" il mentore si trova in una posizione artisticamente non invidiabile. Dopo il precedente nefasto e spiazzante passo falso, la virata d'obbligo arriva con un disco dallo strabismo evidente. Si torna a casa non disdegnando di infilare alcune strade laterali già calcate con esiti a dir poco irritanti un annetto fa. Il fratellone in definitiva riesce a districarsi bene nello stare in bilico tra vecchie suggestioni ben rievocate e nuovi sapori già digeriti con insuccesso in pig lib. Un equilibrio che pende fortunatamente sul passato visto che lo sperimentalismo segaiolo di synth, vocoder, bhangra e jam interminabili (8 minuti in no more shoes) ed alcune virate in acido lo relegano di diritto nella categoria "ti ascolto solo perchè sei te". Un disco con la chitarra ben suonata in primo piano, pieno di assoli e impennate, che abbonda in virtuosismi e sferragliate. A bilanciare, la consueta aurea divina che lo accompagna lungo la strada. Andamento e testi scombiccherati in stream of consciusness, pure associazioni di suoni (loud cloud crowd), estetica scanzonata, ritornelli e coretti (bed/head) micidiali. Un magnifico equilibrista della tensione, con canzoni ad alto tasso melodico che si sciolgono zuccherine. La consueta punteggiatura dà i tempi e il respiro consoni all'ascolto. Poi arriva Il tocco beffardo di una rivisitazione di Obladì Oblada con "Freeze the Saints" che allo schema "Desmond has a barrow in the market place/Molly is the singer in a band" sostituisce "Mama's in the kitchen with onions, Dad is.." e il sorriso stempera tutti i dubbi.
MP3#Heart of Glass - Stephen Malkmus
Live. A BBC recording from the Reading Festival, 26/09/01
"A ogni mercenario dell' mp3 a pagamento faremo fronte con mille MBlog Volontari"
MP3# Milano Double Standard - Casino Royale
Video# Milano Double Standard - Casino Royale [Divx - 40MB]
Un gruppo talmente importante nella nostra educazione musicale e stilistica che ha segnato persino la dizione di molti di noi. Direttamente dal catalogo dei Casino Royale, l'ultimo singolo e video di un gruppo storico che ha scelto la via della diffusione di musica, video, segno grafico, testo, eventi e comunicazione, diventando di fatto un editore, oltre che un produttore di contenuti. Forti della convinzione che la vendita del disco non possa più essere unità di misura del successo di un artista, il perno su cui impostare la propria vita artistica diventa la capacità di aggregazione. Economicamente il marketing poi dovrebbe fare il resto visto che una t-Shrit in cotone a 18 evri dalle mie parti è considerato alla stregua di un furto.
::www.indie-morito.splinder.com::
Il primo blog del wannabe-indie barese, ma non solo, che teme però il pre-giudizio della casta dominante autoproclamatasi depositaria ultima del verbo e oramai chiusasi in conventicola settaria.
Simulazioni per Conversazioni Musicali
Nel mondo frenetico di oggi non si ha il tempo di ascoltare tutta la musica che c'è. E molta magari ci fa pure schifo. Ma le convenzioni sociali impongono un minimo di conoscenza per non rimanere esclusi dal giro. Impara una frase fatta per ogni artista/scena/occasione e simula di saperla lunga. Massima Resa, Minima Spesa. Verosomiglianza non profondità.
7#Ogni genere ha il propio evento luttuoso su cui costruire il mito. Se sei un produttore geniale devi sparare a tua moglie a causa dell'abuso di droghe.
The Conventicola Strikes Back - Autorerencialidad a GoGo
Come la sfiga della printz verde senza ritorno
I Blogger sono tutti egomaniaci del cazzo - Carmelo Bene
Si Fotta Blatter e l'IO Narrante - Diego Armando Maradona
Soggetti che possono scambiarsi indifferentemente il posto nel tuo olimpo rock-calcistico
Shane MacGowan e George Best. Irlandesi con formazione brittanica, poesia sublime e autodistruzione.
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