Pop elettro-acustico che conserva sempre una matrice intima, anche quando sfocia nel noise, vorrebbe dire che il quartetto toscano fa un gran lavoro di destrutturazione musicale, senza percorrere strade troppo ostiche, anzi con la leggerezza e la levità tipiche delle canzonette per eccellenza. Un suono che seduce, ricercato e ipnotico, che gioca coi contrasti strumentali affrescati splendidamente.
Disco doppiamente politico per il campione del poetry-slam e quindi monumento del hip hop. Politico per gli ovvi riferimenti alla situazione afroamericana e statunitense in generale e Politico per la modalità di rilascio che segue il modello Radiohead. Musicalmente il nostro si fa affiancare da Trent Raznor ma il complesso è tutto un riassemblaggio di samples in stile old school (strano che legalmente la cosa non gli abbia portato delle noie).
:: Modello Radiohead ::Naturalmente non sono stati i primi e non saranno gli ultimi, ma indubbiamente hanno lasciato il segno. francamente ci siamo anche poi rotti i coglioni di leggerne e parlarne. Però l'equazione non tutti hanno pagato o hanno pagato pochissimi non regge. molti di quelli che l'hanno scaricato non l'avrebbero mai comprato, al netto di spese sostenute per promozione (zero) e spese di gestione (azzardiamo non tantissime) l'operazione può dirsi riuscita. Come bonus c'è il feedback...
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