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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

@ My Bonneville - Annie & The Beekeepers

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My Bonneville è saldamente piantato nella tradizione musicale americana. Ci pensa la splendida voce di Anna  Lynch  a far volare le canzoni ad altezze vertiginose. Un viaggio emozionante a velocità ridotta, come quando si solcavano le arterie del paese a bordo dell'automobile Boneville.

@ Drowning in a Dream - Tollens

Drowning in a Dream by Tollens Scrive che suona D.I.Y dream pop e tradotto da noi diventa musica da cameretta per tenui sociopatici. Consueto armamentario del genere con le trame ipnotiche di elettronica e la voce iperfiltrata che fluttua nella stanza. Ogni tanto invece ci sorprende con una chitarra ed è dove ci piace di più. 

@ Made in Centocelle - Sputerò Sulle Vostre Tombe

Un work in progress, giusto un passo più in là del demo, ma con un bel singolo (il giorno più lieto) che lascia intuire le strade che si vogliono percorrere. Il resto è una sbornia di autotune da risveglio intorpidito in una stanza con una coltre troppo spessa di effetti. Quindi, zio permettendo, speriamo che sia pop lucido.   

@ Diamond Look / Easy Friends - Tops

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300 copie in vinile per questo delizioso 7" targato Tops, quartetto canadese  che pesca con efficacia dal pop plasticoso anni 80 ma lo reinventà con molto carattere, creando una combinazione decisamente più fresca di tastiera e chitarra rispetto a molti altri progetti retrò. Musica apparentemente distante, apparentemente fredda, apparentemente placida, decisamente pulita e sottilmente inquietante.

@ Free Reign - The Clinic

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Free Reign è il disco che sanno fare i Clinic, un catalogo di ossessioni convertite in musica. Un solido viaggio onirico, dai contorni danneggiati, scandito da un magistrale battito pulsante e con l'inconfondibile voce che impasta rabbia, sofferenza e che sembra sempre sul punto di esplodere. Arrangiato in maniera lineare, con estetica analogica e un persistente rumore di fondo che marca ad uomo la melodia.

@ John Coles Park EP - Crash & The 'Coots

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John Coles Park EP by Crash & The 'Coots Delizioso pop lofi, stralunati il giusto, melodici di molto ecco i Crash & The 'Coots. E hanno fatto tutto da soli nella fredda campagna inglese...........

@ I Will Be My Own Hell Because There Is a Devil Inside My Body - Teen Suicide

i will be my own hell because there is a devil inside my body by teen suicide [ FREE DOWNLOAD ] Il titolo fa intuire dove si va a parare. Il cantante comunque ribadisce spesso il tutto urlando la sua desolazione, rabbia e disperazione. Come ci si aspetta, il discorso è completamente sbilanciato sulle chitarre, per poi cascare giù sullo spleen da audiocassetta per macchina che vaga nella notte. Distorsioni quando sei incazzato, rumori di fondo quando ti senti fragile. Una formula sempre valida.

@ Dio C'è - Numero6

Dio C'è è sostanzialmente il disco più muscolare dei Numero6 , un disco esuberante che va ascoltato con le manopole dello stereo ruotate senza esitazione verso destra. Una esperienza sonora intensa per un bubblegum rock elettrizzante ed elettrico pronto a farti esplodere il suo palloncino rosa in faccia. Un vortice di melodia coloratissima spinto da chitarre e fiati ma arrangiato in modo tale da non inghiottire ma, anzi , tenendo in perfetto equilibrio la già conosciuta e apprezzata metrica. Canzoni come sempre dal piglio, più che dalla struttura, diaristico, in soggettiva maschile (fallocratica direbbe qualcuna che sta venendo a casa vostra con il pezzo di fumo in tasca) venate spesso di sarcasmo o affrontate con il giusto pudore a seconda delle tematiche. L'episodio più sottotono è il duetto con Colapesce, dove le   diverse personalità non riescono a mischiarsi con efficacia e il pezzo rimane quasi estraneo al disco. Ed è un peccato, davvero. Tutto il disco è in streamin...

@ Former Lives - Benjamin Gibbard

Former Lives  parla di cambiamenti. E fin qua. Riguardo alla fine del matrimonio con Zoey noi puntiamo decisamente su  Bigger Than Love ma si parla di cuori spezzati anche in altri episodi. Ogni canzone è una cartolina, spesso  molto colorata, che porta come firma l'inconfondibile timbro vocale ben poggiato sulla chitarra. Scenari sempre caldi e intimi in un disco che mischia perfettamente le attitudini heartbreaker e heartbeating che hanno reso celebre la poetica del nostro ("nuoto nello spazio, mi chiamano, ma non mi giro"). Eclettico se serve (orchestrina mariachi  o intro che riprende a whiter shade of pale), casalingo quanto basta (negli arrangiamenti e nell'approccio diciamo tecnologico) e sempre ispiratissimo. Benjamin Gibbard, a nostro giudizio, gode di ottima salute.

Mixtapolo - un nastrone di roBBa musicale

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Apriamo con la cosa che ci sta più a cuore. Cody ChessnuTT sta tornando con un nuovo disco. Questo è il nuovo pezzo e il nostro pare essersi lasciato alle spalle l'estetica demo.  Gli Amari - Il Tempo Più Importante . Cosa vuol dire hipster in Italia? e lo stai dicendo in senso offensivo? no.  Lo Stato Sociale - Cromosomi.  Cosa vuol dire hipster in Italia REPRISE EDITION ? e lo stai dicendo in senso offensivo? no. LO RIBADIAMO  M.Ward - Me And My Shadow  HAI DISTRUTTO LA COPPIA BEN-ZOEY E POI FAI UN VIDEO CON CONAN? Mecanico - Legacy   loro vengono dal Cile, come gli Intillimani, ma decisamente altro stile. Apriranno il Lollapalooza 2013 cileno Song Sparrow Research by Song Sparrow Research I Song Sparrow Research hanno fatto un bel dischetto di dreampop col  glokenspp...pianoforte giocattolo che avevi da piccolino ma ora professionale, e pure con gli archi, il risultato è un bel dischetto di d...

@ Purple Creek - High Diner

Purple Creek by High Diner Crescere coi Beatles è una bellissima esperienza (sorry Scaruffy), gli High Dinner decidono però di emanciparsi con un disco farcito di pezzi che si ispirano liberamente a delle suggestione beatlesiane (es noi  ci  sentiamo  get back nel primo pezzo) ma poi vanno decisamente per i cazzi loro. Quindi i Beatles sono solo un pretesto e rimane del pop obliquo a zampa d'elefante, molta psichedelia sixties, riverberi e arrangiamenti complessi ma facilmente assimilabili. Fateci un giro

@ Irrintzi - Xabier Iriondo

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Primo album solista dopo 20 anni di carriera, un omaggio alle radici basche fin dal titolo e poi rimarcato ancora in alcune canzoni ( Gernika Eta Bermeo su tutte). Un disco ostico dove l'unica cosa che ricorda la tranquillizzante forma canzone arriva forse nell'ultima traccia. Un disco sul rumore, masticato con calma, un viaggio sperimentale con pochi bagagli a bordo, fatto con lavoro di sottrazione. Musica scheggiata, una sfera senza spazio, tele squarciate e kaos calmo.

@ Oh No I Love You - Tim Burgess

Oh No I Love You è un disco melodico, con una sottile vena malinconica, quella tristezza inglese del tipo "non buttiamoci giù". A dirla tutta è proprio un disco alla Costello, sia per l'evoluzione stilistica dell'ex frontman dei Charlatans, sia per le tematiche d'amore trattate.  Oh No I Love You ha una struttura colloquiale, del genere soliloquio con una donna che non c'è più, arrangiato magistralmente con intrecci di chitarre e chitarrine, fiati e archi solo se servono, spesso in uptempo o  ballad da stanza ovattata per pianoforte e voce. Tutti quelli che ho amato mi ricordano te,  possono pure spacciarlo per country o croonerato doc ma in realtà è chiaramente pop leggermente sbronzo. MP3# A Case For Vinyl - Tim Burgess

@ Questo Dolce Museo - Alessandro Fiori

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Alessandro Fiori sembra proprio uno di quei pugili suonati con il naso a pallina rossa da clown. Il cantautore infatti ha preso belle botte dalla vita ma (ri)elabora il dolore con una dolcezza sconfinata e una tenerezza disarmante. Un disco che affronta l'intimità con molto pudore e con la disillusione di chi è ben allenato a stare sempre appeso ad un filo. 10 canzoni a filastrocca che si srotolano semplici come un mantra felpato ripieno di nostalgia rassicurante (il telegattone) e con molto calcio dentro (olio canforato, arbitri, subbuteo e le figu di maradona). Chitarra e voce sporcate da synth, jingle orizzontali per far risaltare il cantato come omelia privata e surreale, melodie vellutate e poi occhio che scende il moccio.

@ Die Young - Collarbones

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[BEWARE IT'S DANGEROUS FOR PEOPLE WITH EPILEPSY] Die Young era il motto che identificava il punk, ora siamo ad un nuovo livello cioè al "nichilismo da cameretta che non ci credi manco te". I Collarbones però non sono solo adolescenti scoglionati perchè la loro musica è empatica, hanno messo su una sorta di r'n'b filtratissimo, ripassato su laptop con un taglio quasi dannunziano. Una leccata all' hypno toad ed ecco che il teenage dream si rivela per quello che è: un viaggio sensuale ma pieno di cunette, con la'utoradio che prende musica distorta e malata.

@ Screaming Skull - King Tuff

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Ribadiamo quanto scritto su twitter: King Tuff  è bravissimo.

@ Negotiations - The Helio Sequence

Negotiations è un disco sull'abbandono, sia dal punto di vista musicale che sentimentale. Il suono della band infatti viene letteralmente ricostruito con una strumentazione ed una estetica analogica mentre i testi poggiano tutti sul "non c'è più niente da dire, andiamo oltre". Un disco di pura rifrazione, carta d'intentità  del gruppo, fatto di canzoni pulsanti suonate in radure sperdute con synth e chitarre mentre la voce rimbomba sull'eco costante della melodia.