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Visualizzazione dei post da settembre, 2003
OO The Freak Show - Settevite  I Settevite hanno fatto 'sto album che non abbiamo ascoltato. I Settevite sono sottocontratto con i tipi della About Rock  e distribuiti dalla Sony. I Settevite sono stati di spalla ai Guano Apes, Staind ed altri soprattutto a Milano. Hanno delle recensioni positive su Tutto e grandi inserzioni su Rumore, sono nel cast dell'Heineken Jammin Festival 2003. I Settevite sono anche vj per RockTV  presentando il programma database. I Settevite aprirono i concerti di Vasco Rossi a fine 90 ed ebbero un servizio tutto loro su Studio Aperto. I Settevite sono in sottofondo all'aereoporto di Milano. Come mai tutto sto "feedback" per una modesta band? I Settevite sono: Jan: basso, Andre: chitarre, Tato: batteria, Ste: chitarre, Lella: voce. Jan è al secolo Gianluca Galliani. e questa è una stroncatura preventiva nata dopo ave visto e sentito la loro penosissima versione di "Ti Sento" su RockTV ( chiaramente del daddy)...
 Annunciazione! Annunciazione! Tu Marì Marì fai il figlio... Ma Magari. Ci dobbiamo accontentare di semi. [Gabriè tu si scemo!]   "Cercasi Francesco" - Sardegna 1 [gb ch839] h 19.00 Il termine che scorre in sottopancia è "Musical Fiction". Il contesto è un audizione per i Promessi Sposi. Il campionario comprende: "Di Caprio" e la sua leale corte di amici , la principessa povera, i Don Rodrigo dello Showbiz, le sgualdrine, il bonaccione sovrappeso. Come nella migliore tradizione i registri adoperati sono diversi. Produzione low budget, attori esordienti presi dalla strada, dialoghi iperrealistici ("non ci riesco è una frase che non deve esistere nel tuo vocabolario), e cast /storyboard aperto agli ordini di Ermanno Croce. Noi non sappiamo che cazzo sia una Musical Fiction, ma il tutto finora è ai livelli sublimi della " Telenovela Piemontese".
@ Hate - The Delgados I Delgados appartengono alla scena indie scozzese, una delle mie preferite per la sua peculiarità melodica. Sono in 4: bellissima Voce femminile alla "Stereolab"/chitarra, basso, altra chitarra, voce maschile/batteria che va anche a letto con la cantante. Hate è stupendo, l'evoluzione di una indie band che si apre alle orchestrazioni di Dave Fridman (Flaming Lips - Mercury Rev) non rimanendo ingessata e non eccedendo nel lirismo di maniera. Melodie micidiali che ti portano alla deriva, spazi armonici pieni di archi (effetivamente al sapore di Flaming Lips); suono nonostante tutto però indie, dinamico e diretto seppur meno veloce rispetto agli esordi. Tutto questo miele fa da controcanto alle liriche: "all you need is hate". L'odio come risposta alla freddezza del vivere quotidiano, al cinismo della società che non contempla l'infanzia (child killers) e si augura che l'estate passi in fretta (coming in from the cold). Hate è ipno...
-------- L'11 settembre fu così: ero sdraiato in camera mia a non far nulla. Metto su TVE (canale pubblico spagnolo) e osservo. Faccio Zapping sui canali Italiani, niente di niente, per 4 o 5 buoni minuti. Alla fine della sigla di chiusura del serial pomeridiano di Canale 5 compare Mentana.  "Anni fa credevo ancora che fosse possibile per un romanziere alterare la vita interiore della cultura. Adesso si sono impadroniti di quel territorio i fabbricanti di bombe e i terroristi. Ormai fanno delle vere e proprie incursioni nella coscienza umana. Stiamo cedendo il passo al terrore, ai notiziari del terrore , a registratori e telecamere, alle radio, alle bombe nascoste nelle radio. Le notizie dei disastri sono l'unica narrativa di cui la gente ha bisogno.Più sono cupe le notizie, più è grandiosa la narrativa." Don DeLillo - Mao II - 1991
@ Vulnerable - Tricky Tricky ha pubblicato l'album d'esordio della nuova Martina-paesà-Co n stanza Villafranca ma "furbamente" l'ha intestato a suo nome. Vabbè che lui è così : prendere (uno X tutti nearlygod) o lasciare (questo). L'album è quello che ti puoi aspettare da qualcuno che gioca a fare Tricky. Ritmi e break prevedibili, riff campionati già masticati, voci a 2 : the Good and the Evil. Ma la Evil sembra pure troppo sottomessa, sacrificata, non in ombra ma proprio di lato . Niente sensualità, niente claustrofobia, nessuna "ossessione", immobilismo totale (vedi la sua Lovecats) e pure l'espediente da boyband di sirene in sottofondo per una traccia. Basta mettere in random per accorgersi che l'album suona monotono. Era nell'aria visti gli special guests del precedente lavoro, espediente utile in delicati momenti. L'unico salto è quando Costanza da Roma (bella voce però) canta in italiano frasi imbarazzanti (definiti Opera vocal...